martedì 12 gennaio 2010

Fotografia serale




























Tutte le foto pubblicate nel post sono state effettuate a TORINO

L'ora migliore per fotografare “di notte” è quella immediatamente dopo il tramonto quando il cielo è ancora illuminato, seppur debolmente, dalla luce del crepuscolo. Occorre operare rapidamente concentrandosi su pochi soggetti “in zona di ripresa” poiché il crepuscolo dura poco prima di cedere il passo al buio completo: nel breve lasso di tempo crepuscolare c’è ancora luce sufficiente per evitare di ottenere soltanto un cielo completamente nero, privo cioè di dettaglio e di qualsiasi gradazione di colore.

Al crepuscolo le luci della città sono solitamente già accese creando spesso la fantasmagoria di contrasti tipici del paesaggio urbano serale.
Il contrasto luminoso costituisce croce e delizia delle riprese serali in ambiente urbano.
E’ difficile che si riesca con un unico scatto ad azzeccare l’esposizione corretta per il risultato che si vuole ottenere: si individua un punto di tono medio illuminato come, per esempio, l’asfalto grigio della strada e, posta questa esposizione come punto centrale, si fa una serie di scatti in bracketing sopra e sotto tale valore. Successivamente si potrà scegliere lo scatto che riproduce al meglio ciò che volevamo rappresentare.
Tuttavia anche questo metodo può risultare insufficiente e, quando possibile, occorrerà aggiungere luce: come nella prima foto del Po con le canoe in primo piano: per evitare che le barche scomparissero nell’oscurità di questo lato della ripresa, ho aggiunto due lampi in open flash scollegato dalla fotocamera
Nella foto della Mole, la luna è stata aggiunta in doppia esposizione. La luna si trovava nella zona di cielo esattamente opposta rispetto alla Mole. La esposizione per la luna è stata calcolata in modalità spot con leggera sottoesposizione per rendere il cielo intorno assolutamente nero per non influire sulla parte della pellicola già esposta per la Mole. E' una vecchia foto su pellicola Sensia 100. Contrariamente a quanto avviene per la fotografia digitale, in questo caso è stato necessario anche compensare con + 1,3 stop per il difetto di reciprocità della pellicola.
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